Inaugurato il sollevatore per aiutare i disabili presso il Centro Nuoto Casale

E’ entrato ufficialmente in funzione il sollevatore presso il Centro Nuoto Casale. L’apparecchiatura del valore di diverse migliaia di euro, è stata donata dall’Associazione Medico Culturale Pandora e messa a disposizione dei ragazzi con disabilità o privi di autonomia motoria, per permettere loro l’accesso in piscina. Il sollevatore è stabilmente collocato a bordo piscina, e consta di un braccio meccanicanico a cui, personale volontario specializzato aggancia il seggiolino sul quale ha precedentemente posizionato il soggetto con disabilità, e che gli permetterà di adagiarlo in acqua tramite immersione, senza difficoltà, e fargli praticare necessari ed importanti esercizi riabilitativi. Grazie alla facilità di utilizzo e alla notevole praticità negli spostamenti permetterà al disabile di non sentirsi in imbarazzo durante le operazioni di immersione in piscina e, soprattutto, di non rischiare ulteriori traumi a causa di possibili cadute o impatti violenti con l’acqua.

“L’idea di finanziare il progetto – spiega il presidente Annalisa Rizzo – è nata dopo aver ascoltato alcuni genitori di ragazzi con difficoltà motorie, che spiegavano le gravi difficoltà incontrate per sottoporre i propri figli a importanti e benefiche terapie riabilitative acquatiche. Esistono problematiche e situazioni che, purtroppo e spesso, se non vissute in prima persona, in modo diretto, sfuggono al’attenzione di chiunque. Poi un incontro casuale, una chiacchierata con una mamma che vive ogni giorno le difficoltà del figlio disabile, ti apre la porta verso una realtà che probabilmente già percepivi ma che non ti si era mai rivelata così diretta, cosi forte, così dura”

Commentano inoltre dall’associazione Pandora: “Siamo molto soddisfatti! Gli interventi in favore dei disabili sono un dovere da parte di una società che si consideri davvero avanzata. Il ringraziamento va a tutti gli amici che ci hanno sostenuto, e che continuano a sostenere fattivamente, concretamente, con quotidiano impegno l’Associazione Pandora, a tutti quelli che hanno creduto in questo nobile progetto, e che costituiscono una grande risorsa anche per le nostre future iniziative”.

Fonte: casalenews.it del 27 marzo 2015

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Barrierefreies Freizeitbad Münchingen

Barrierefreies Freizeitbad Münchingen – der “letze Meter” fehlt noch !

Möglichst barrierefrei soll unsere Stadt sein, um die Teilhabe unserer Mitbürger am Leben aber auch am “Erleben” zu ermöglichen, egal welche Einschränkung sie haben.
Bei unserer Aktion “Barrierefreies Münchingen” haben wir bewertet und dokumentiert, wie unsere Mitbürger mit Kinderwagen, Rollator und Rollstuhl in öffentliche Einrichtungen, beim Einkaufen und in anderen Einrichtungen zurecht kommen.

Beim Freizeitbad stellten die Schüler der Flattichschule zunächst fest, dass man im Rollstuhl zwar bis zur Kasse kommt, dann aber vor einer großen Treppe steht.
Tatsächlich hat man im Freizeitbad – wie auch in der angrenzenden Sporthalle – die Möglichkeit, über den “Rettungseingang” barrierefrei ins Schwimmbad bzw. die Halle zu gelangen, weshalb Freizeitbad und Sporthalle den Vermerk “Barrierefrei ab Parkplatz” bekamen.

Vor dem Schwimmen steht eine gründliche Körperreinigung an, aber das ist mit Rollstuhl gar nicht so einfach. Deshalb begeistert uns die Aktion des Vereins “Behindert-Barrierefrei e.V.” und von Andrea Schütt, welche über eine Spende einen geeigneten Wasserrollstuhl besorgte, damit Rollstuhlfahrer auch den Weg vom Eingang bis zum Schwimmbecken problemlos bewältigen können.

Was noch fehlt ist der “letzte Meter” ins Wasser. Vielleicht findet sich noch eine “mobile Aufzugslösung”, mit welcher man sicher ins Wasser und wieder heraus kommt, so wie man sie auch in einigen Hotels findet. Und dieser letzte Meter kostet weniger als 10 000 Euro.

Dr. Otto Koblinger, Vorsitzender

Mehr Informationen zu den Aufgaben und Zielen des VdK und seinen Leistungen erhalten Sie vom Vorsitzenden unter 07150-959795.

Fonte: 24/07/2014

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Mit dem Lifter ganz unbeschwert ins Wasser

Motorisch eingeschränkte Menschen können nun ohne fremde Hilfe ins Schwimmbecken. Dabei hilft eine im Landkreis einzigartige Technik.

Foto: Freuen sich über den neuen Schwimmbadlifter (von links): Sascha Loy und Gerhard Ausfelder (Handi Move), Klaus Methfessel (stv. Sparkassen-Geschäftsstellenleiter Ludwigsstadt), Klaus Scherr (Vorstandsvorsitzender der Sparkasse Kulmbach-Kronach), Ludwig Heyder (Sparkasse AD), Andrea Ehrhardt (BRK Seniorenheim Ludwigsstadt), Bürgermeister Timo Ehrhardt, Nicol Schinner (Schwimmmeister), Pamela Schinner (DLRG). Foto: privat

Ludwigsstadt – Bisher gibt es landkreisweit nur im Freibad Ludwigsstadt den mobilen Schwimmbadlifter der Firma Handi Move . Mit dieser Einrichtung ist es Personen mit begrenzt motorischen Fähigkeiten nun möglich, ins Wasser zu gelangen. Bürgermeister Timo Ehrhardt (SPD) freute sich, dass mit der Anschaffung gerade ältere und körperlich eingeschränkte Menschen nun ohne fremde Hilfe Zugang zum Wasser haben. Dies passe zum Profil einer familienfreundlichen Stadt. Timo Ehrhardt erinnert an das Jahr 2011. Der Heimleiter des BRK Seniorenheims Ludwigsstadt wollte seinen Senioren, die in ihren Bewegungen eingeschränkt sind, das Schwimmen ermöglichen.

Mit der Anschaffung des Schwimmbadlifters wird dies nun möglich. Insgesamt wurden 11.000 Euro investiert. Dies war nur durch die großzügige Unterstützung von Sponsoren möglich, denen Bürgermeister Timo Ehrhardt seinen Dank aussprach. Zu den Unterstützern gehörten die Sparkassenstiftung Ludwigsstadt, Firma Handi Move, der Ludschter Vereinsverband, die Ahrens- Stiftung, Hermann-Söllner-Stiftung und die Firma Goldbeck.

Spende der Sparkasse

„Ihr habt ein tolles Freibad“, schwärmt der Vorstandsvorsitzende der Sparkasse Kulmbach-Kronach, Klaus Scherr, bei der offiziellen Übergabe. Klaus Scherr konnte im Namen der Sparkassenstiftung 4000 Euro übergeben und bezeichnete die Anschaffung als eine hervorragende Sache.Während der Sommersaison ist der mobile Schwimmbadlifter am Freibad eingesetzt. Im Winter im Hallenbad. Das Ludwigsstädter Freibad ist täglich, bei schönem Wetter von 10 bis 19.30 Uhr geöffnet.

Verfasst von Neue Presse (22.07.2014)

Fonte: 22.07.2014

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Lo sport dev’essere per tutti e di tutti

«Oggi il disabile – scrive Rosa Mauro – è un “atleta” oppure una “persona cui fare la fisioterapia”. Perché mai, invece, non può essere una persona attiva che sceglie uno sport per relax? Perché deve avere una giustificazione per fare sport, che non sia lo sport in sé? E che sia questo il motivo per cui è così difficile, da parte di un Comune come quello di Roma, rendere realmente accessibili le proprie piscine comunali?»

Sport e disabilità è un binomio che la comunicazione ha scoperto da poco, specie grazie a una finalmente giusta copertura delle Paralimpiadi, tramite le quali la gente ha potuto comprendere che la “fisicità diversa” non significa assenza di fisicità, anzi.
Tutto a posto quindi? Purtroppo no, le Paralimpiadi, infatti, hanno acceso i riflettori sull’agonismo, ma lo sport non è solo questo, anzi. Fare sport, infatti, significa usare il proprio corpo, riconquistarlo dopo un periodo in cui lo si era perso o guadagnarselo nel tempo.
Correre, veleggiare, nuotare non può essere solo ad appannaggio degli atleti paralimpici, perché lo sport non è solo competizione. Sembra però che la figura del disabile “dilettante” non esista e non venga comunque molto incoraggiata. Infatti, al di là dei servizi sugli atleti “professionisti”, se si provano a contare quelli che riguardano lo sport dilettantistico e chi se ne occupa, la visibilità diminuisce drasticamente.
Ma cosa comporta questo? Che chi scrive – residente nella zona nord di Roma – è circondata da almeno sei piscine, di cui tre comunali, tutte, però, per i cosiddetti “normali”, attrezzate per loro e assolutamente incuranti, nel 99% dei casi, delle esigenze di una persona con disabilità.
Vi sono sì i centri che fanno idrokinesiterapia, ma, appunto, quella è terapia e non sport. L’unica piscina che fa eccezione, è in Via di Bravetta, appaltata alla Juventus Nuoto, con l’entrata agibile e uno spogliatoio con annesso bagno adatto ai disabili. Nemmeno quella, tuttavia, è dotata di percorsi tattili per arrivarci e quindi, in ogni caso, le persone con doppia disabilità non riescono a recarvisi autonomamente. E soprattutto non ha il sollevatore, cosicché quando entro e quando esco, devo avere a disposizione una persona per l’entrata e due per l’uscita.
Da persona parecchio riservata, non posso dire che essere presa per le braccia con un galleggiante e tirata su di peso mi faccia proprio piacere. Quando perciò ho chiesto spiegazioni per la mancanza del sollevatore – e anche dei percorsi tattili – mi è stato detto che il Comune di Roma appalta la piscina, ma che tutti gli adeguamenti per l’accessibilità sarebbero a spese della struttura. Quindi, se io devo fare sport, devo adeguarmi a una situazione che non garantisce la mia autonomia e indipendenza, in barba a tutte le leggi sugli edifici pubblici che dovrebbero essere accessibili!

Eppure, stare in piscina è uno degli sport non solo più accessibili, ma anche più completi e soddisfacenti, per chi ha problemi di movimento e anche di vista, con l’acqua che costituisce, per il suo impatto con la pelle, quasi una seconda vista corporea.
In acqua, una persona ipovedente grave come me riesce a ricostruire una “mappa corporea” molto più perfezionata che in aria, perché l’acqua ha un contatto migliore, in quanto fluido, con il tatto, attraverso la pelle. E per la mia mobilità – persa tardi e che quindi devo riacquistare all’insegna della fisicità – essa restituisce una sensazione di libertà che a terra di certo non trovo. Il tutto, poi, senza intermediari, terapisti e via discorrendo.
Insomma, lo sport dovrebbe essere reso possibile a ogni individuo che lo desideri e consigliato anche a chi non crede di desiderarlo. Le ultime ricerche neuroscientifiche, tra l’altro, confermano che il movimento è stato una parte importante nello sviluppo cerebrale umano, ma confermano anche, attraverso simulazioni al computer, che non c’è un solo tipo di movimento.
Lo sport spesso permette di comprendere e migliorare il proprio personale tipo di movimento, senza dover essere in competizione con altri che non siano te stesso o te stessa. E tuttavia, normalmente, esso non viene associato realmente alle persone con disabilità, a meno che non sia legato – come scrivevo all’inizio – a una qualche attività competitiva, ciò che non accade invece per i cosiddetti “normali”.
Provate a farci caso: nessuno spot o messaggio promozionale dedicato all’attività sportiva cosiddetta “libera” ha per protagonista un disabile. Ma questa mancanza di mentalità sportiva porta con sé delle conseguenze non indifferenti. Il disabile, infatti, è un “atleta” oppure una “persona cui fare la fisioterapia”. Perché mai, invece, non può essere una persona attiva che sceglie uno sport per relax? Perché deve avere una giustificazione per fare sport, che non sia lo sport in sé? E che sia questo il motivo per cui è così difficile, da parte del Comune di Roma, rendere completamente accessibili le piscine comunali?…
Per conoscenza di tutti – Amministratori compresi -, ci sono oggi sollevatori che costano meno di 10.000 euro, che non credo possano definirsi come una “follia” per i bilanci comunali, e dopotutto – nello specifico di Roma – basterebbe (orrore e utopia?), attrezzare almeno una piscina comunale per ciascuna zona della città, permettendo così a me – e a quelli come me, cittadini normali che vogliono stare in acqua anche solo per godersi una nuotata “a cagnolino” – di farlo e basta. Per uno sport davvero di tutti!

Fonte: superando.it   del 12 febbraio 2014

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UNA PISCINA PER TUTTI: UN SOLLEVATORE AL MEDITERRANEO VILLAGE GRAZIE ALL’ACCORDO INAIL-COMUNE DI TARANTO

Una piscina per tutti. Anche per i disabili con difficoltà motorie. Grazie all’intervento dell’ Inail sede di Taranto e all’accordo siglato con il Comune di Taranto, il “Mediterraneo Village” si dota di un sollevatore da piscina per disabili, strumento fondamentale per consentire a tutti un agevole accesso alla vasca per le attività di riabilitazione e di svago. L’intesa è stata illustrata nei giorni scorsi presso il centro sportivo “Mediterraneo Village”, sede della piscina comunale, dal Direttore della Sede provinciale di Taranto dell’ Inail, dott. Giuseppe Gigante e dall’Assessore all’Ambiente e Sanità del Comune di Taranto, dott. Vincenzo Baio, appositamente delegato dal Sindaco, dott. Ippazio Stefàno.

All’incontro hanno partecipato anche il comproprietario del Centro Sportivo, dott. Antonello Cassalia ed il direttore sportivo della Mediterraneo Sport, dott. Massimo Donadei, nonché l’Equipe Multidisciplinare di l° livello della sede di Taranto dell’Inail composta dal Funzionario Socio Educativo Tiziana Mormandi, dalla dott.ssa Annamaria Stasi e dal dott. Tommaso Semeraro. Presenti, inoltre, il presidente dell’Associazione Delfino onlus Taranto e referente del progetto per le attività in piscina, Giuseppe Fischetti, il presidente del Cip Puglia, Giuseppe Pinto. Nell’occasione è stato illustrato l’accordo per la fornitura, a totale carico dell’ Inail, a favore dei disabili sul lavoro e non, di un sollevatore mobile già collocato presso la stessa piscina.

Il sollevatore è una struttura mobile per il trasporto e il posizionamento delle persone diversamente abili in acqua: il sostegno economico dell’ Inail permetterà una maggiore fruibilità della piscina ad un pubblico più ampio e con difficoltà motorie. L’accordo fa seguito ad una convenzione quadro siglata tra l’Inail e il Comitato Paralimpico Italiano che impegnava l’istituto, attraverso le proprie strutture territoriali, a realizzare specifiche iniziative per la diffusione dello sport tra i disabili del lavoro. Successivamente la Convenzione è arrivata sul tavolo della Direzione Regionale Inail Puglia e del Cip Puglia, che hanno ampliato l’impegno anche nella promozione della cultura della pratica sportiva sportive a livello agonistico e amatoriale come parte integrante del percorso riabilitativo personalizzato del disabile. «Siamo felici – ha sottolineato il direttore dell’Inail, dott. Gigante – di poter contribuire al miglioramento della qualità della vita dei disabili del lavoro e di tutti coloro che soffrono di patologie motorie. Si riafferma, una volta di più, la vicinanza del nostro istituto alle problematiche sociali del territorio».

Entusiasta l’Assessore Baio: «E’ una giornata storica per la piscina comunale – commenta – Il Mediterraneo Village era già privo di barriere architettoniche: con la donazione del sollevatore cadono anche gli ultimi steccati. Grazie alla splendida iniziativa dell’ Inail, tutti, potranno usufruire della struttura: è un risultato prezioso che conferma l’importanza della sinergia tra enti e istituzioni locali per risolvere i reali problemi della gente. E’ un modello di collaborazione che deve essere utilizzato sempre più spesso e in modo più ampio».

Fonte: TV Taranto – 24 Ottobre 2013

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“NUOTO SENZA BARRIERE” a Treviglio, oggi, è una realtà.

Martedì 13 agosto 2013

È con vero piacere, che il direttivo del Comitato “Come Noi” comunica a tutti i Trevigliesi, in particolare, ai portatori di handicap, gli anziani con difficoltà motorie, e tutti quei cittadini temporaneamente in difficoltà motorie in seguito ad infortunio, quanto segue: Da questa estate, la piscina comunale di Treviglio A.Quadri, è totalmente accessibile e fruibile al 100% dalle persone disabili. Finalmente un altro obbiettivo di civiltà è stato raggiunto. Da questo momento Treviglio, ed il suo impianto natatorio, rappresentano un modello, un esempio, una rarità, nel panorama Italiano. Siamo orgogliosi di questo e delle persone che ci onoriamo di rappresentare.

Fonte:

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Alla Piscina del Sole un sollevatore per disabili

Comiso – Sabato 15 giugno  2013 alle ore 18 la cooperativa sociale Lavorincorso, gestore della “Piscina del Sole” di Comiso e della “Piscina del Monte” di Chiaramonte Gulfi , festeggia con il Rotary Club di Comiso (in qualità di main sponsor) e altri sponsor (Bapr, iperleDune, Agromonte, Associazione Pallium) la consegna del sollevatore automatico per disabili, per consentire a questi utenti l’accesso alla pratica delle discipline natatorie.

In tutta la provincia di Ragusa è estremamente difficoltoso l’accesso alle varie piscine da parte dei portatori di handicap sia per la mancanza di personale specializzato, sia per l’assenza di questi ausili automatici.

Basta un solo operatore per fare accomodare direttamente dentro agli spogliatoi la persona disabile sulla sedia automatica, la condurrà  direttamente a bordo vasca e la inserirà direttamente in acqua senza ricorrere a braccia umane, azioni del resto che generano sentimenti di vergogna nei confronti delle persone normodotate.

La Lavorincorso provvederà a formare il proprio personale all’uso del sollevatore così come, lo ricordiamo, ha formato ben otto operatori alla pratica dell’uso della rianimazione BLSD con il defibrillatore.

Tutte le associazioni specifiche del territorio sono invitate a questa festa che porterà la Piscina del Sole ad offrire servizi a livello degli impianti del nord Italia.

Redazione.

Fonte: Ragusa News del 13/06/2013 18:37

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Elevatore per disabili in piscina

Elevatore per disabili in piscina

L’impianto comunale grazie al sollevatore è ora accessibile a tutti

ABANO. È stato inaugurato ieri alle piscine comunali di Abano Terme il nuovo elevatore per disabili che consentirà ai portatori di handicap di scendere in acqua nel modo più autonomo possibile. L’opera è stata inaugurata intorno a mezzogiorno e mezzo alla presenza del sindaco Luca Claudio e di una rappresentanza dell’amministrazione comunale. Del costo di 6.700 euro, il sollevatore è il terzo nella provincia di Padova dopo quelli presenti a Padova (Padova Nuoto) e a Campodarsego (Gabbiano). Acquistato attraverso lo sforzo del Rotary di Abano, Padova Est ed Este, il sollevatore è mobile e ha una portata di 130 kg. L’acquisto del mezzo consente all’amministrazione comunale di portare avanti il progetto sociale: «L’elevatore rientra in una serie di opere che stiamo concordando con la Coop 80, che gestisce le piscine», spiega il sindaco Luca Claudio, «Vogliamo rendere le strutture accessibili anche ai portatori di handicap. Vogliamo sostenere il turismo sociale. A breve sarà fatto un percorso per la città per valutare tutti gli ostacoli che i disabili possono incontrare per le vie di Abano. A nostro avviso è molto

più importante garantire l’accesso dei disabili che tenere un albero». Presenti all’inaugurazione c’erano Bruno Bonadimani, presidente della Commissione Disabilità Neuromuscolari del Consorzio Veneto di Ricerca, e i tre rappresentati dei tre Rotary coinvolti.Federico Franchin

FONTE http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2012/11/10/news/elevatore-per-disabili-in-piscina-1.6005375

SOLLEVATORE PER DISABILI IN PISCINA

Coopernuoto informa la cittadinanza che la piscina di Novellara ha in dotazione un nuovo sollevatore per disabili.
E’ un attrezzo meccanico che funziona ad energia elettrica su cui viene posizionato l’utente che, al bisogno, viene adagiato nell’acqua tramite immersione in discesa del seggiolino. E’ lo stesso mezzo, della BluOne, in dotazione nelle altre piscine di Coopernuoto site a Parma-zona Moletolo e a Correggio che, grazie alla facilità di utilizzo e alla notevole praticità negli spostamenti, permette al disabile di non sentirsi in imbarazzo per eventuali manipolazioni da parte degli assistenti bagnanti e di non rischiare traumi per possibili cadute o impatti violenti con l’acqua.
Coopernuoto, che gestisce la piscina di Novellara, ha ritenuto giusto risolvere il problema degli spostamenti e dell’ingresso in acqua degli utenti con problemi (e intendiamo con questo anche anziani, incidentati o persone obese) con l’acquisto del suddetto mezzo.
In questo modo è possibile da parte di ognuno di usufruire di tutte le attività svolte in piscina, che al momento sono piuttosto numerose. Oltre al nuoto classico, l’acquafitness, le gestanti, i baby, l’attività per terza età e l’agonistica, ricordiamo la nuova vasca a 34 gradi con getti caldi per cervicalgia, idromassaggio e lettini in acqua con getti sottostanti (oltre al bagno turco), in cui vengono effettuate sedute di fisioterapia con operatori specializzati, per recupero funzionale mirato, riabilitazione ortopedica e post chirurgica oltre che neuro-motoria e di acquantalgica per il miglioramento della mobilità articolare e dell’elasticità muscolo tendinea oltre che per patologie specifiche e miglioramento dello stato di funzionalità della colonna vertebrale.
Inoltre, a parte l’attività coi disabili, che beneficiano notevolmente delle alte temperature dell’acqua, è possibile usufruire anche dell’ acqua relax per sviluppare forza, resistenza, flessibilità muscolare, equilibrio e rilassamento psico-fisico attraverso esercizi di respirazione e movimenti volti a migliorare la sensibilità propriocettiva.
Il nuovo mezzo è a disposizione dal mese di settembre.

Andrea Zanetti

Fonte:   3 Ottobre 2012

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Piscine a Milano accessibili? Un terno al lotto

By Claudio on 18 agosto 2012

A fine luglio vengo contattato da Marco Rasconi per una conferenza stampa in cui si presentava il progetto della UILDM che rendeva accessibili quattro piscine di Milano. Declino l’invito perchè non ero a Milano ma ero in vacanza a San Vito Lo Capo e mi stavo godendo il magnifico mare siciliano.

Una volta rientrato a Milano, in una di quelle domeniche di inizio agosto in cui l’anticiclione africano rosola per bene noi milanesi, desidero un pò di refrigerio per non soccombere alla calura estiva e decido di andare in piscina. Quindi ritrovo l’articolo in cui si riporta il nome delle quattro piscine accessibili, prendo bagagli, burattini e fidanzata e mi reco alla piscina più vicina, quella di via Argelati. Arrivo in piscina, pago il biglietto ed entro. Con mia somma sorpresa non vedo la gruetta solleva persone e chiedo al bagnino se la possono montare perchè desidero fare il bagno. Il bagnino mi dice che questa gruetta è in manutenzione. Mi chiedo tra me e me: “Come fa ad essere in manutenzione se è nuova?” Cerco anche di darmi una risposta che è più o meno la seguente: “avrà un difetto di fabbrica”. Ora però dove posso trovare un’ altra piscina accessibile a Milano? Mi connetto ad Internet dal cellulare e cerco quale delle tre rimaste è più vicina a me. Sul sito di Milano Sport sezione impianti, trovo i numeri di telefono delle piscine interessate e telefono ma non risponde nessuno. E’ vero, è una domenica d’agosto ma non posso fare il giro di Milano per indovinare dove la gruetta solleva persone è funzionante!!! Decido quindi di affidarmi alla “Provvidenza” e vado in via Ampère in zona Piola, chiamata Piscina Romano. Arrivo a destinazione e lì la gruetta c’è e funziona quasi perfettamente. Sì perché la lunghezza del braccio per calare la sedia in acqua è troppo corta, quindi la sedia entra in acqua ma non va a fondo. I bagnini di via Ampère sono comunque molto professionali e disponibili e ovviano a questo inconveniente che, sostengono,  a breve sarà sistemato in modo da rendere il braccio più lungo.*

Ora che dite, è finita l’avventura? No, perchè gli anticicloni africani non ci mollano e l’esigenza di un bagnetto in piscina resta sempre molto alto. Per questo motivo, il 15 agosto decido di andare in piscina con la fidanzata e gli amici. Scarto la piscina di via Argelati e scelgo la piscina di via Ampère perché sono sicuro che la gruetta c’è ed è funzionante. Arrivo in piscina, entro ma non vedo la gruetta solleva persone. Ho un déjà vu e chiedo spiegazioni a un addetto che risponde che si è guastata mentre prendevano le misure per allungare il braccio. Aggiunge che in via Argelati la gruetta è funzionante…… Ma guarda un pò, e ora che faccio, andiamo tutti in via Argelati??? I bagnini che mi hanno riconoscito si offrono di mettermi in acqua e accetto prontamente perchè nessuno di noi ha voglia di prendere la macchina e girare per le piscine di Milano. Per fortuna non peso tanto anche se ci vogliono tre bagnini per calarmi in acqua, uno che mi prende per l’ascella sinistra, l’altro per la destra e il terzo in acqua per far sì che non sbatta la schiena sul bordo alto. Per uscire dall’acqua la procedura è la stessa. Quel giorno faccio solo due bagni per non essere di “peso” ai bagnini.

Alla luce di questi due tentativi mi chiedo e vi chiedo: ma la qualità di queste gruette è buona o no? No perchè il 27 luglio sono state consegnate e, a distanza di meno di un mese, due non sono funzionanti………Mi viene da pensare che “ste gruette sò proprio delle sòle!”. Pongo anche una domanda all’organizzazione di Milano Sport: “Se metttere il numero di telefono per ogni impianto e nessuno risponde, a cosa serve? Può un disabile, con tutte le sue difficoltà, percorrere l’intera città per trovare una piscina veramente accessibile? Resto in attesa di risposte…..

A onor del vero segnalo che la toilette di Via Ampère è accessibile e che non ci sono mie foto perché quei giorni volevo solo godere di un pò di refrigerio!!!

Un buon bagno, possibilmente accessibile, a tutti!

*Per motivi di sicurezza, la sedia deve essere immersa circa in 1 metro d’acqua e deve toccare il fondale.Come noterete dalla foto, al braccetto viene agganciata una sedia di plastica. Il braccetto più lungo consente alla sedia, una volta immersa in acqua,  di andare più a fondo e al disabile, con un minimo sforzo, di staccarsi dalla sedia e di nuotare. Per uscire invece la procedura è simile all’entrata. Se la sedia tocca il fondo della piscina, il disabile può sedersi da solo sulla sedia, appoggiando la schiena allo schienale e salendo in sicurezza. Se la sedia non tocca il fondale della piscina, il disabile difficilmente riesce a scendere o salire sulla sedia senza l’aiuto del bagnino.
Fonte: By Claudio on 18 agosto 2012

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