Piscine a Milano accessibili? Un terno al lotto

By Claudio on 18 agosto 2012

A fine luglio vengo contattato da Marco Rasconi per una conferenza stampa in cui si presentava il progetto della UILDM che rendeva accessibili quattro piscine di Milano. Declino l’invito perchè non ero a Milano ma ero in vacanza a San Vito Lo Capo e mi stavo godendo il magnifico mare siciliano.

Una volta rientrato a Milano, in una di quelle domeniche di inizio agosto in cui l’anticiclione africano rosola per bene noi milanesi, desidero un pò di refrigerio per non soccombere alla calura estiva e decido di andare in piscina. Quindi ritrovo l’articolo in cui si riporta il nome delle quattro piscine accessibili, prendo bagagli, burattini e fidanzata e mi reco alla piscina più vicina, quella di via Argelati. Arrivo in piscina, pago il biglietto ed entro. Con mia somma sorpresa non vedo la gruetta solleva persone e chiedo al bagnino se la possono montare perchè desidero fare il bagno. Il bagnino mi dice che questa gruetta è in manutenzione. Mi chiedo tra me e me: “Come fa ad essere in manutenzione se è nuova?” Cerco anche di darmi una risposta che è più o meno la seguente: “avrà un difetto di fabbrica”. Ora però dove posso trovare un’ altra piscina accessibile a Milano? Mi connetto ad Internet dal cellulare e cerco quale delle tre rimaste è più vicina a me. Sul sito di Milano Sport sezione impianti, trovo i numeri di telefono delle piscine interessate e telefono ma non risponde nessuno. E’ vero, è una domenica d’agosto ma non posso fare il giro di Milano per indovinare dove la gruetta solleva persone è funzionante!!! Decido quindi di affidarmi alla “Provvidenza” e vado in via Ampère in zona Piola, chiamata Piscina Romano. Arrivo a destinazione e lì la gruetta c’è e funziona quasi perfettamente. Sì perché la lunghezza del braccio per calare la sedia in acqua è troppo corta, quindi la sedia entra in acqua ma non va a fondo. I bagnini di via Ampère sono comunque molto professionali e disponibili e ovviano a questo inconveniente che, sostengono,  a breve sarà sistemato in modo da rendere il braccio più lungo.*

Ora che dite, è finita l’avventura? No, perchè gli anticicloni africani non ci mollano e l’esigenza di un bagnetto in piscina resta sempre molto alto. Per questo motivo, il 15 agosto decido di andare in piscina con la fidanzata e gli amici. Scarto la piscina di via Argelati e scelgo la piscina di via Ampère perché sono sicuro che la gruetta c’è ed è funzionante. Arrivo in piscina, entro ma non vedo la gruetta solleva persone. Ho un déjà vu e chiedo spiegazioni a un addetto che risponde che si è guastata mentre prendevano le misure per allungare il braccio. Aggiunge che in via Argelati la gruetta è funzionante…… Ma guarda un pò, e ora che faccio, andiamo tutti in via Argelati??? I bagnini che mi hanno riconoscito si offrono di mettermi in acqua e accetto prontamente perchè nessuno di noi ha voglia di prendere la macchina e girare per le piscine di Milano. Per fortuna non peso tanto anche se ci vogliono tre bagnini per calarmi in acqua, uno che mi prende per l’ascella sinistra, l’altro per la destra e il terzo in acqua per far sì che non sbatta la schiena sul bordo alto. Per uscire dall’acqua la procedura è la stessa. Quel giorno faccio solo due bagni per non essere di “peso” ai bagnini.

Alla luce di questi due tentativi mi chiedo e vi chiedo: ma la qualità di queste gruette è buona o no? No perchè il 27 luglio sono state consegnate e, a distanza di meno di un mese, due non sono funzionanti………Mi viene da pensare che “ste gruette sò proprio delle sòle!”. Pongo anche una domanda all’organizzazione di Milano Sport: “Se metttere il numero di telefono per ogni impianto e nessuno risponde, a cosa serve? Può un disabile, con tutte le sue difficoltà, percorrere l’intera città per trovare una piscina veramente accessibile? Resto in attesa di risposte…..

A onor del vero segnalo che la toilette di Via Ampère è accessibile e che non ci sono mie foto perché quei giorni volevo solo godere di un pò di refrigerio!!!

Un buon bagno, possibilmente accessibile, a tutti!

*Per motivi di sicurezza, la sedia deve essere immersa circa in 1 metro d’acqua e deve toccare il fondale.Come noterete dalla foto, al braccetto viene agganciata una sedia di plastica. Il braccetto più lungo consente alla sedia, una volta immersa in acqua,  di andare più a fondo e al disabile, con un minimo sforzo, di staccarsi dalla sedia e di nuotare. Per uscire invece la procedura è simile all’entrata. Se la sedia tocca il fondo della piscina, il disabile può sedersi da solo sulla sedia, appoggiando la schiena allo schienale e salendo in sicurezza. Se la sedia non tocca il fondale della piscina, il disabile difficilmente riesce a scendere o salire sulla sedia senza l’aiuto del bagnino.
Fonte: By Claudio on 18 agosto 2012

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